ANTONIO
DELLA GUARDIA
Jungle
2022
Stampa su carta cotone
90 x 60 cm (each)

Jungle è il titolo di una serie di fotografie ognuna delle quali ritrae la penna di un imprenditore.
Le penne hanno la caratteristica di raffigurare, attraverso incisioni o stampe, un animale scelto dal proprietario perché ritenuto attinente con la propria personalità.
L’insieme delle foto crea una sorta di giungla che rappresenta l’estensione comportamentale degli imprenditori di riferimento.
Le relazioni tra l’essere umano e il lavoro, così come i modelli comportamentali legati ai cambiamenti della società sono al centro della ricerca di Antonio Della Guardia che negli ultimi anni si è concentrata sull’impatto che determinati modelli lavorativi hanno sulla vita dei singoli oltre che sulla collettività. Per descrivere queste dinamiche utilizza il disegno, la scultura, la fotografia, il video, l’installazione.

ALESSIA VOLPE X
ANTONIO DELLA GUARDIA

Al limite tra indagine scientifica ed esperienza poetica, Antonio Della Guardia pone alla base della sua ricerca i modelli comportamentali legati ai mutamenti della società, nello specifico le relazioni tra l’essere umano e il lavoro. Attraverso il disegno, la fotografia, il video e l’installazione ne mette in luce le dinamiche, immaginandone e rappresentandone le incidenze sulla vita del singolo individuo così come sulla collettività.

Un riferimento dolorosamente ironico a certi ambienti lavorativi si concretizza in quest’opera e si sintetizza nel suo titolo: Jungle (2018) è una serie di quattro fotografie, ognuna delle quali ritrae una penna, retta dalla mano di un anonimo imprenditore, in uno spazio di lavoro non ben identificato; ognuna di queste penna riporta, in incisione o in stampa, la raffigurazione di un animale scelto dal proprietario in quanto estensione della propria personalità.
Sistemi gerarchici e condotte comportamentali talvolta perverse, i complicati equilibri della catena alimentare-professionale sono analizzati da Antonio con la lucidità di una ricerca dal carattere antropologico e sociologico, e con la consapevolezza della presenza di logiche di produttività e ambizioni personali, che richiedono agli esseri animali-umani di diventare sempre più veloci, più aggressivi, più furbi, più forti.

Antonio Della Guardia è nato a Salerno nel 1990. Lavora tra Salerno e Napoli. Tra le sue mostre personali: Per un prossimo reale, Fondazione Pastificio Cerere, Roma (2021); La luce dell’inchiostro ottenebra, Galleria Tiziana Di Caro, Napoli (2018); Index, Studioconcreto, Lecce (2018). Nel 2022 vince il Premio Teogonia. Tra le sue mostre collettive più recenti: Una Boccata d’Arte, un progetto di Fondazione Elpis, in collaborazione con Galleria Continua, sedi varie (2022), Panorama Procida (2021), Burning Speech, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2021); There is no time to enjoy the sun, Fondazione Morra Greco, Napoli (2021); The corrosion of character, l’uomo flessibile, Izolyatsia Platform for Cultural Initiatives, Kiev (2019).
È tra gli artisti invitati alla BIENALSUR 2023, Bienal Internacional de Arte Contemporáneo del Sur. L’attitudine di Della Guardia assume un carattere antropologico e sociologico che lo conduce verso la realizzazione di opere il cui movente è da ricercare nella geografia, nelle tradizioni, nelle abitudini, il tutto sempre al limite fra indagine scientifica ed esperienza poetica, tracciando un confine tra realtà e immaginazione che è sempre più sottile e talvolta impercettibile.